giovedì 28 maggio 2015

Commento alla lezione 18 del 11-05-2015: "MODELLI 2 - DATABASE E GIS"

Leonardo 5.0
Altro uso della griglia, anch’esso fenomenale man mano che facciamo. Utilizziamo questo sistema per interpretare la realtà, già presente ai tempi di Leonardo, per fare un annuario statistico, per esempio, dato dai studenti di una classe. Mi viene in mente di utilizzare la tabella per creare questa cosa. Abbiamo già lo strumento, che è la tabella. Come faccio? Quanti siamo? Range età? Sesso? Per ogni operatore devo sapere quanti dati mi servono. Parto da numero totale (20), e divido per ogni categoria, ad esempio, altezza studente.
Leonardo 5.0 - Righe e colonne

Cioè improvvisamente guardo la tabella e dico che non avevo mai notato questa cosa. La tabella com’è fatta? Cioè la guardo un pò meglio e mi accorgo che è particolare. Di base la tabella è fatta da 2 entità: colonne e righe. Questo è il salto logico. Per la prima volta penso alla tabella, non come gli altri modi (bitmap, vettoriale, Excel), ma improvvisamente mi rendo conto che è fatta di righe e colonne, e in particolare dico che sono infinite. Cosa diventano le righe? Sono individui, sono i contenitori delle mie informazioni, in generale, sono i “record”. Cosa sono i record dal mio punto di vista? Una persona è un record, un libro, un volo aereo, ecc… sono tutti record. Le colonne sono gli attributi o “field” a cui appartengono ai record. Anch’essi infiniti. L’approccio si basa sulla trasformazione del dato, ipoteticamente infinito, che posso trasformare in informazione. Ognuno di noi è portatore di informazioni, ma costitutivamente sono finiti.
Colonne: nome, cognome, altezza, peso, indirizzo, vector, bitmap, vrml, ecc.. a me questo set di dati bastano e avanzano per esempio, ma sono ipoteticamente infiniti. Le righe siamo ognuno di noi.
Esempio: lista individui
Per funzionare questo sistema, che coerenza deve avere? Che le colonne devono essere omogenee.
Cioè se su una colonna mi aspetto un numero, ma io metto un codice alfanumerico, il formalismo cambia e il sistema impazzisce, se facciamo confusione su questo. A rigor di termini posso decidere una colonna che contenga informazioni di tipo vettoriale? Si. Nel momento in cui decido che quella colonna ha solo quel tipo di informazioni. Posso decidere che una colonna contenga valori bitmap? Si. Gli attributi possono essere molti. Inizialmente questi avevano informazioni di tipo numerico, o letterale. Poi progressivamente si sono arricchiti, purchè si mantenga l’omogeneità. Perché faccio questa cosa? Perché è più facile applicare delle operazioni "search". Posso fare facilmente un "search", cioè quando i dati sono milioni, i miei record, per esempio, attraverso un comando, un filtro, posso metterli in ordine alfabetico, oppure posso fare calcolo della media, cioè voglio selezionare gli individui più alti di 1,7m per fare una squadra di basket, scartando gli altri, filtro tutti gli individui che non rientrano nella mia ricerca. Cioè devono stare entro un certo ambito. Tiro fuori un "set data", che mi danno il mio risultato a me utile.
Ricerca con Skyscanner
Adesso proviamo a immaginare: ci può essere rapporto tra questo mondo e il mondo dei fogli elettronici? Sono distinti e separati o possono intrecciarsi il database e il foglio elettronico? Certo che possono intrecciarsi. Per esempio? Matematicamente, possono convivere, quando abbiamo un "search" e un "data set". Poi posso chiedere: qual è la media dell’altezza? Che poi lo metto in rapporto al costo calorico, per esempio. Cioè a me interessa solo il mio "dataset", cioè mi si trasformano in input del foglio elettronico, quindi c’è relazione, cioè esiste circolarità tra mondo data search e foglio elettronico. Un esempio è per cercare voli, usiamo Skyscanner, Volagratis, eDreams, noi facciamo un search: entro queste date, in questo posto, rispetto ai milioni di voli possibili, diversi per prezzi e altro. Teoricamente potresti avere un modello per concederti il volo 1, il volo 2, o il volo 3, tutto come modello interfacciato. Ecco perché sono collegati, ma è bene capire che sono diversi, perché hanno formalismo diverso: uno ha "riga/colonna", l’altro ha "dato/risultato".
Dov’è che tutte queste cose si incontrano, ma non ne abbiamo sentito parlare? Come entra prepotentemente nell’architettura? A un certo punto, si è capito che il sistema del database e spreadsheet, contenente colonne vettoriali e bitmap, poteva creare un intreccio molto importante. Il caso più semplice di questa cosa è che: in una colonna bitmap ci sia la foto della nostra casa, quindi ogni volta abbiamo foto diverse. Oppure nella colonna vettoriale ci sia localizzata vettorialmente la posizione della nostra casa. Cosa succede? Che quando faccio un dataset, non è soltanto numerico, ma anche informativo. Cioè cerco la foto di Mario Rossi, e mi esce la mappa e la sua foto. Se cerco le case di tutti i soggetti alti più di 1,8m, lui mi fa un’altra mappa. Immaginiamo che una volta capita questa idea creo altri set informativi che hanno a che fare con l’allacciatura del gas, curve di livello, che hanno a che fare col catastale/territoriale, cosa nasce? GIS= Geographic information system.
GIS (Geographic Information System)
E’ una cosa che si usa in campo urbanistico. E’ come Excel, è una famiglia, ma sono le stesse cose. Si capisce che questo strumento è un’implementazione di quello visto lì, perché sostanzialmente ha la struttura del database, quindi implicitamente posso costruire dentro operazioni di tipo spreadsheet, ma contiene anche dati di tipo vettoriale o bitmap. Sono sistemi che da tempo organizzano i sistemi territoriali, urbanistici, per legge, e sempre di più è utile avere questi sistemi per gestire situazioni di rischio in cui la questione diventa enorme. Esempio di utilizzo del GIS per i pompieri d’Italia. Posso geolocalizzare luoghi dove ci sono estintori, scale, ecc…cioè il sistema antincendio nazionale, ottengo questi dati. Il punto è che questi sistemi vengono interrogati col “search”.
Oggi abbiamo Google Earth, che è un ibrido, non è esattamente un GIS, che permette search guidate, ma ha forte implementazioni dei layer, noi possiamo attivare/disattivare alcune cose. E al primo livello ricerca il nome della città, quindi non ha troppe funzionalità, anche se è potente. Oggi tutti i telefonini possono fare foto gelocalizzate, sono conservate le coordinate, basta attivarle. Come utilizzare questo strumento? Per esempio se mi interessa una cosa sul treno, ma mi accorgo poco dopo, scatto una foto geolocalizzata e la rintraccio successivamente.
Ha un grosso campo nel pensiero olandese, sia nell’urbanistica, sia trasformando alcune di questi ragionamenti all’interno del pensiero architettonico. Il campione di questo pensiero sono gli MVRDV, è un mondo fortemente permeato da questi ragionamenti: interpretazione di dati nel movimento, in rapporto alla forma architettonica.

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