Leonardo 5.0
Altro uso della griglia, anch’esso fenomenale man mano che
facciamo. Utilizziamo questo sistema per interpretare la realtà, già presente
ai tempi di Leonardo, per fare un annuario statistico, per
esempio, dato dai studenti di una classe. Mi viene in mente di utilizzare la
tabella per creare questa cosa. Abbiamo già lo strumento, che è la tabella.
Come faccio? Quanti siamo? Range età? Sesso? Per ogni operatore devo sapere
quanti dati mi servono. Parto da numero totale (20), e divido per ogni
categoria, ad esempio, altezza studente.
Leonardo 5.0 - Righe e colonne |
Cioè improvvisamente guardo la tabella e dico che non avevo
mai notato questa cosa. La tabella com’è fatta? Cioè la guardo un pò meglio e mi accorgo che è
particolare. Di base la tabella è fatta da 2 entità: colonne e righe. Questo è
il salto logico. Per la prima volta penso alla tabella, non come gli altri modi
(bitmap, vettoriale, Excel), ma improvvisamente mi rendo conto che è fatta di
righe e colonne, e in particolare dico che sono infinite. Cosa diventano le
righe? Sono individui, sono i contenitori delle mie informazioni, in generale,
sono i “record”. Cosa sono i record dal mio punto di vista? Una persona è un
record, un libro, un volo aereo, ecc… sono tutti record. Le colonne sono gli attributi o “field” a cui
appartengono ai record. Anch’essi infiniti. L’approccio si basa sulla
trasformazione del dato, ipoteticamente infinito, che posso trasformare in informazione.
Ognuno di noi è portatore di informazioni, ma costitutivamente sono finiti.
Colonne: nome, cognome, altezza, peso, indirizzo, vector,
bitmap, vrml, ecc.. a me questo set di dati bastano e avanzano per esempio, ma
sono ipoteticamente infiniti. Le righe siamo ognuno di noi.
Esempio: lista individui |
Per funzionare questo sistema, che coerenza deve avere? Che
le colonne devono essere omogenee.
Cioè se su una colonna mi aspetto un numero,
ma io metto un codice alfanumerico, il formalismo cambia e il sistema
impazzisce, se facciamo confusione su questo. A rigor di termini posso decidere
una colonna che contenga informazioni di tipo vettoriale? Si. Nel momento in
cui decido che quella colonna ha solo quel tipo di informazioni. Posso decidere
che una colonna contenga valori bitmap? Si. Gli attributi possono essere molti.
Inizialmente questi avevano informazioni di tipo numerico, o letterale. Poi
progressivamente si sono arricchiti, purchè si mantenga l’omogeneità. Perché
faccio questa cosa? Perché è più facile applicare delle operazioni "search".
Posso fare facilmente un "search", cioè quando i dati sono milioni, i miei
record, per esempio, attraverso un comando, un filtro, posso metterli in ordine alfabetico, oppure posso fare calcolo della media, cioè voglio selezionare gli individui
più alti di 1,7m per fare una squadra di basket, scartando gli altri, filtro tutti gli
individui che non rientrano nella mia ricerca. Cioè devono stare entro un certo
ambito. Tiro fuori un "set data", che mi danno il mio risultato a me utile.Ricerca con Skyscanner |
Adesso proviamo a immaginare: ci può essere rapporto tra
questo mondo e il mondo dei fogli elettronici? Sono distinti e separati o possono
intrecciarsi il database e il foglio elettronico? Certo che possono intrecciarsi. Per esempio? Matematicamente,
possono convivere, quando abbiamo un "search" e un "data set". Poi posso chiedere:
qual è la media dell’altezza? Che poi lo metto in rapporto al costo calorico, per esempio.
Cioè a me interessa solo il mio "dataset", cioè mi si trasformano in input del
foglio elettronico, quindi c’è relazione, cioè esiste
circolarità tra mondo data search e foglio elettronico. Un esempio è per cercare voli, usiamo Skyscanner, Volagratis, eDreams, noi facciamo un search: entro queste date, in questo
posto, rispetto ai milioni di voli possibili, diversi per prezzi e altro.
Teoricamente potresti avere un modello per concederti il volo 1, il volo 2, o il volo 3, tutto come modello interfacciato. Ecco perché sono collegati, ma è
bene capire che sono diversi, perché hanno formalismo diverso: uno ha "riga/colonna", l’altro ha "dato/risultato".
Dov’è che tutte queste cose si incontrano, ma
non ne abbiamo sentito parlare? Come entra prepotentemente nell’architettura? A
un certo punto, si è capito che il sistema del database e spreadsheet,
contenente colonne vettoriali e bitmap, poteva creare un intreccio molto
importante. Il caso più semplice di questa cosa è che: in una colonna bitmap ci
sia la foto della nostra casa, quindi ogni volta abbiamo foto diverse. Oppure
nella colonna vettoriale ci sia localizzata vettorialmente la posizione della
nostra casa. Cosa succede? Che quando faccio un dataset, non è soltanto
numerico, ma anche informativo. Cioè cerco la foto di Mario Rossi, e mi esce la
mappa e la sua foto. Se cerco le case di tutti i soggetti alti più di 1,8m, lui
mi fa un’altra mappa. Immaginiamo che una volta capita questa idea creo altri
set informativi che hanno a che fare con l’allacciatura del gas, curve di livello,
che hanno a che fare col catastale/territoriale, cosa nasce? GIS= Geographic information system.
GIS (Geographic Information System) |
E’ una cosa che si usa in campo urbanistico. E’ come Excel, è una
famiglia, ma sono le stesse cose. Si capisce che questo strumento è
un’implementazione di quello visto lì, perché sostanzialmente ha la struttura
del database, quindi implicitamente posso costruire dentro operazioni di tipo spreadsheet,
ma contiene anche dati di tipo vettoriale o bitmap. Sono sistemi che da tempo
organizzano i sistemi territoriali, urbanistici, per legge, e sempre di più è
utile avere questi sistemi per gestire situazioni di rischio in cui la
questione diventa enorme. Esempio di utilizzo del GIS per i pompieri d’Italia. Posso geolocalizzare luoghi dove ci sono estintori, scale, ecc…cioè il sistema antincendio
nazionale, ottengo questi dati. Il punto è che questi sistemi vengono
interrogati col “search”.
Oggi abbiamo Google Earth, che è un ibrido, non è
esattamente un GIS, che permette search guidate, ma ha forte implementazioni
dei layer, noi possiamo attivare/disattivare alcune cose. E al primo livello
ricerca il nome della città, quindi non ha troppe funzionalità, anche se è
potente. Oggi tutti i telefonini possono fare foto gelocalizzate, sono conservate
le coordinate, basta attivarle. Come utilizzare questo strumento? Per esempio se mi interessa una cosa sul treno, ma mi accorgo poco dopo, scatto una foto
geolocalizzata e la rintraccio successivamente.
Ha un grosso campo nel pensiero olandese, sia nell’urbanistica, sia trasformando alcune di questi ragionamenti all’interno del
pensiero architettonico. Il campione di questo pensiero sono gli MVRDV, è un
mondo fortemente permeato da questi ragionamenti: interpretazione di dati nel
movimento, in rapporto alla forma architettonica.
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