domenica 19 aprile 2015

Rcensione del libro di Andrea Sollazzo, Van Berkel digitale. Diagrammi, processi, modelli di UNStudio, Edilstampa, 2010

Andrea Sollazzo, Van Berkel digitale. Diagrammi, processi, modelli di UNStudio, Edilstampa, 2010

Flussi digitali
La monografia di Andrea Sollazzo indaga il lavoro svolto da UNStudio. Nell’epoca contemporanea il cambiamento di strumenti ha portato con sé non solo un cambiamento formale, ma ha cambiato alla radice il modo di procedere nello sviluppare un progetto. Non si procede più attraverso metodi tradizionali, partendo dalle suggestioni che possono scaturire da uno schizzo, ma vivendo in una realtà complessa come quella contemporanea, in cui in uno stesso luogo si intersecano e si sovrappongono più attività che spesso interagiscono le une con le altre (esempio è la Stazione di Arnhem, Olanda 1996), 
si capisce bene come lo strumento dello schizzo sia ormai inadatto, mentre oggi è essenziale l’utilizzo del pc in grado di scomporla per livelli. La difficoltà non è più il reperire dati, ma è selezionarli, infatti lo stesso Van Berkel afferma che "come risultato sono le relazioni e non l’ottimizzazione del singolo dato a formare i parametri del progetto, generando potenzialità che nessun singolo isolato interesse avrebbe potuto attivare”. Negli anni ’90 ci fu un’esplosione di forme “Blob Architecture”, che in principio entusismarono, a cui però seguì una fase sfociata nell’“ipercreatività formale” ottenendo “bazar virtuale di forme folli ed estreme”. E’ a questo punto che Van Berkel si ferma a riflettere sentendo il bisogno di dare una struttura e riformulare i principi per non far arenare questo processo rivoluzionario. Serve una risposta rapida, sintetica ed efficace e UNStudio la trova procedendo in maniera innovativa nel processo creativo abbandonando il tradizionale processo modernista lineare e razionale a cascata legato a geometrie e schemi euclidei, a favore di uno schema circolare tipico delle tecniche di calcolo combinatorio informatico.
 Ed è in questo momento che il diagramma entra in gioco nel nuovo processo, innescando il processo generativo, ne definisce regole, margini, proporzioni, forze: è il ponte tra l’astratto e il materiale, è lo strumento che trasforma i dati in nozioni analitiche attive con valore estetico, comunicativo, riassuntivo e generatore. Strumento che UNStudio integra con l’Information Technology perché: i diagrammi sono generati nel computer, con il computer, per il computer. Interattività e adattabilità del modello rendono fluido e continuo il processo di ottimizzazione. Si possono cambiare, variare i dati di input senza alterare la funzionalità e l’efficacia. Siamo di fronte a una “rivoluzione processuale più che formale”. Si oscilla continuamente andando avanti e dietro in un processo fluido di ottimizzazione dell’intero, e non di una parte di esso, perché tutte le parti dell’intero sono connesse per cui modificandone una si modifica tutto. Progetti fluidi non per la loro forma, ma per la loro possibilità di lasciare aperta la modifica in qualsiasi momento: “architettura dell’InFormazione”.
Simbolo di questa interazione di dati è il “Manimal”, in cui si sovrappongono: l’uomo, il serpente e il cavallo, attraverso la tecnologia del Morphing. E’ il corrispondente del collage modernista in cui si evidenziavano le differenze, mentre qui si procede verso una fusione. Il modello è uno strumento, non il fine. La forma non è lo scopo, ma scaturisce dall’interazione fra diversi modelli, con l’obiettivo di rimbalzare e ritornare in altri progetti per acquisire nuovi valori e potenzialità.
Il libro apre ed entra in maniera viscerale all’interno del modus operandi di UNStudio, svelandone i segreti della loro ricerca architettonica, facendo chiarezza sugli obiettivi da perseguire. Per chi è affascinato dall’approdo della tecnologia in architettura è un libro che dà grandi spunti di riflessione e anche qualche nota indicativa sul come procedere verso questa ricerca della futura architettura.

Luca Poleggi

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