Andrea Sollazzo, Van
Berkel digitale. Diagrammi, processi, modelli di UNStudio, Edilstampa, 2010
Flussi digitali
La monografia di Andrea Sollazzo indaga il lavoro svolto da UNStudio. Nell’epoca contemporanea il cambiamento di strumenti ha
portato con sé non solo un cambiamento formale, ma ha cambiato alla radice il modo di procedere nello
sviluppare un progetto. Non si procede più
attraverso metodi tradizionali, partendo dalle suggestioni che possono
scaturire da uno schizzo, ma vivendo in una realtà complessa come quella
contemporanea, in cui in uno stesso luogo si intersecano e si sovrappongono più
attività che spesso interagiscono le une con le altre (esempio è la
Stazione di Arnhem, Olanda 1996),
si capisce bene come lo strumento dello
schizzo sia ormai inadatto, mentre oggi è essenziale l’utilizzo
del pc in grado di scomporla per livelli. La difficoltà non è più il reperire
dati, ma è selezionarli, infatti lo stesso Van Berkel afferma che "come risultato sono le relazioni e non
l’ottimizzazione del singolo dato a formare i parametri del progetto, generando
potenzialità che nessun singolo isolato interesse avrebbe potuto attivare”.
Negli anni ’90 ci fu un’esplosione di forme “Blob Architecture”, che in principio entusismarono, a cui però seguì una fase sfociata nell’“ipercreatività formale” ottenendo “bazar virtuale di forme folli ed estreme”. E’ a
questo punto che Van Berkel si ferma a riflettere sentendo il bisogno di dare
una struttura e riformulare i principi per non far arenare questo processo
rivoluzionario. Serve una risposta rapida, sintetica ed efficace e UNStudio la
trova procedendo in maniera innovativa nel processo creativo abbandonando il
tradizionale processo modernista lineare e razionale a cascata legato a geometrie e schemi euclidei, a favore di uno schema circolare tipico delle tecniche di
calcolo combinatorio informatico.
Ed è in questo momento che il diagramma entra in gioco nel nuovo processo,
innescando il processo generativo, ne definisce regole, margini, proporzioni, forze: è il ponte tra l’astratto e il materiale, è lo strumento
che trasforma i dati in nozioni analitiche attive con valore estetico,
comunicativo, riassuntivo e generatore. Strumento che UNStudio integra con l’Information Technology perché: i diagrammi sono generati nel computer, con il
computer, per il computer. Interattività e adattabilità del modello rendono
fluido e continuo il processo di ottimizzazione. Si possono cambiare, variare i
dati di input senza alterare la funzionalità e l’efficacia. Siamo di fronte a
una “rivoluzione processuale più che formale”. Si oscilla continuamente andando
avanti e dietro in un processo fluido di ottimizzazione dell’intero, e non di
una parte di esso, perché tutte le parti dell’intero sono connesse per cui
modificandone una si modifica tutto. Progetti fluidi non per la loro forma, ma per la loro possibilità di lasciare
aperta la modifica in qualsiasi momento:
“architettura dell’InFormazione”.
Simbolo di questa interazione di dati è il
“Manimal”, in cui si sovrappongono: l’uomo, il
serpente e il cavallo, attraverso la tecnologia del Morphing. E’ il
corrispondente del collage modernista in cui si evidenziavano le differenze,
mentre qui si procede verso una fusione.
Il modello è uno strumento, non il fine. La forma non è lo scopo, ma scaturisce dall’interazione fra diversi modelli, con l’obiettivo di rimbalzare e ritornare in altri progetti
per acquisire nuovi valori e potenzialità.
Il libro apre ed entra in maniera viscerale all’interno del
modus operandi di UNStudio, svelandone i segreti della loro ricerca
architettonica, facendo chiarezza sugli obiettivi da perseguire. Per chi è
affascinato dall’approdo della tecnologia in architettura è un libro che dà
grandi spunti di riflessione e anche qualche nota indicativa sul come procedere
verso questa ricerca della futura architettura.
Luca Poleggi
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