venerdì 24 aprile 2015

Commento alla lezione 6 del 18-03-2015: "TRASPARENZA: catalizzatore dell'architettura industriale"

Come nasce questo paradigma che risponde al processo industriale? L'industria nasce a partire dalla fine del XVIII secolo, quindi circa 130 anni prima del Bauhaus. Ci sono stati vari interventi, anche nel campo dell'arte, prima del Bahuaus che abbiano cercato di rispondere ad una nuova estetica che potesse calzare ad una società industriale. Nel libro di Antonino Saggio, "Architettura e Modernità: dal Bauhaus alla rivoluzione informatica", Carocci, 2010, assume un ruolo cardine il Bauhaus, perchè ci interessa il cambio di paradigma e non tanto a livello temporale. Per comprendere e fissare più chiaramente il cambiamento epocale di paradigma ci serviamo di un grafico in cui metteremo a confronto le 3 Epoche, analizzandole attraverso 7 categorie.
Tabella di analisi dei 3 paradigmi
Bramante, Tempietto San Pietro in Montorio, Roma, 1500
PROGRAMMA

Rinascimento: la parola chiave è celebrativa/rappresentativa di istituzioni religiose o signorili.

Industriale: sicuramente non è celebrativa, quindi per questo si differenzia dal precedente modello Rinascimentale. E' diventata, sull'idea di William Morris, una pratica onnicomprensiva, ma non solo fisica, ma anche per quel che riguarda il tema sociale. Prima solo il potere veniva rappresentato, mentre ora si estende a tutte le classi sociali. Il fulcro di tutto il discorso di ricerca è il grande tema della "casa minima" (ndr. Existenzeminimum), la casa operaia. Cambio di paradigma pazzesco. Rappresenta più salti logici alla stesso tempo. Innanzitutto ha nel suo DNA costitutivo il tentativo di mettere insieme un'idea di produzione industriale (Scuola di Arte e Mestieri) con un'anima rivolta alla ricerca espressiva e estetica (Accademia): TECNICA + ESTETICA. 
Manifesto Bauhaus
Poi si capisce che l'arrivo dell'edificio del Bauhaus è la risposta ad un'enorme crisi. Già esisteva la scuola del Bauhaus, e risiedeva nella sede di Van de Velde, ma con Gropius nel 1919 si inserisce prepotentemente in quell'area di rinnovamento verso l'industria, e quale luogo sceglie Gropius?  Và a Weimar, centro di una delle Università più antiche (tipo Cambridge), luogo radicato della Scuola Universitaria Tedesca. Restano lì fino al 1925, dando molto fastidio: è un'idea di mixitè ante litteram, stile di vita innovativo. Gropius chiama personaggi importanti di lingua tedesca, ma nonostante ciò tutta la scuola viene espulsa da Weimer perchè andava contro i principi del nazismo. Così si trasferirono a Deassau, nella periferia estrema, accanto a campi di patate letteralmente. Fù una scelta forte. Dessau era una città nuova, si trovò l'accordo col sindaco e si costruì il nuovo edificio sede del Bauhaus.

IDEA DI CITTA' 
Palmanova, Friuli Venezia Giulia, 1593

Rinascimento: è chiusa, perchè la città si dà come porzione specializzata rispetto alla vastità del territorio agricolo e le mura rappresentano il confine della città all'interno del quale sono garantiti i servizi, primo fra tutti la difesa.

Le Corbusier, Blocchi à redent, 1931
Industria: aperta, dilatata, sostanzialmente infinita. Alla conquista sempre di un territorio infinito. Sistemi autoespansivi come lo sprawl urbano. L'idea di città si incorpora nell'architettura, così nasce il blocco libero o a redent. Da sottolineare che si rompe la struttura stradale: ha la strada che passa in mezzo all'edificio. Si ribalta il modello rinascimentale chiuso del palazzo con corte a favore di una tipologia a zig zag aperta.
Sangallo, Palazzo Farnese, 1541

VISIONE

Rinascimentale: spesso è un aspetto cui si dà poca importanza, ma è molto importante. Com'è costruita tutta la visione Rinascimentale? E' figurativa, è riconoscibile. Ad esempio prendendo la "Venere del Botticelli", la donna è donna, la conchiglia si capisce che è una conchiglia.

Industriale: E' astratta. I vari Cezanne, Picasso, Mondrian, Malevich, la loro visione non era più figurativa, è del tutto diversa. E' un cambiamento epocale. Ma ovviamente questo cambiamento non riguarda solo la pittura, ma è trasversale e comprende tutte le arti, comprese la musica, scultura, letteratura e l'architettura.
Cosa vuol dire che sono riconoscibili nel Rinascimento? Che le parti sono nominabili. Un tetto è un tetto e lo riconosco. Un camino è un camino ed ha la forma tradizionale. Così come una finestra, un portone, una colonna, una trabeazione, ecc... 
Rietveld, Casa Schroeder, Utrecht, 1924
Cosa avviene invece con l'industria? Non li posso più nominare, non posso più utilizzare dei termini. O addirittura cambiano i termini, diventano astratti: lastra, piano, bucatura, e non più muro, solaio, finestra. Il caso emblematico è la Casa Rietveld Schroeder in cui la finestra, il balcone, sono nominabili solo attraverso le sue relazioni, come un quadro di Cezanne. Il Bauhaus che fa? Fa esattamente questo: cioè determina delle relazioni su base astratta e non più nominale.
Peruzzi, Villa Chigi alla Lungara, Roma, 1512
COSTRUZIONE

Rinascimento: Una regola era la continuità, a partire dal sottosuolo fino alla copertura, con tutti i piani intermedi, avevano l'obbligo di avere la parte portante in corrispondenza con quella dei piani adiacenti, ovviamente per esigenze di tipo tecnico legate al materiale da costruzione, la pietra, che permetteva solo questo tipo di possibilità.

Le Corbusier, Villa Savoye, Parigi, 1931
Industria: Nasce il calcestruzzo armato grazie all'enorme ricerca portata avanti nell'ambito dei materiali costruttivi. Tale scoperta allarga di gran lunga le possibilità architettoniche lasciando libertà di manovra tra un piano e l'altro, e anche sulla facciata stessa. Da qui avrà origine la Ville Savoye in cui si stabiliscono i 5 punti dell'architettura moderna di Le Corbusier.
Bramante, San Pietro, da Serlio, 1506

METODO

Rinascimento: Esistevano mentalmente dei "contenitori", tipi edilizi, preconfezionati, in cui venivano calate dall'alto le funzioni, ma con cambiamenti tipologici lentissimi. Schemi geometrici, distributivi, organizzativi come la "tipologia a palazzo", o le "chiese a 3 navate", subiscono piccole variazioni sul tema.

Gropius, Bauhaus, Dessau, 1925
Industriale: Completamente opposta dal punto di vista tipologico. Non si parte più dallo schema, ma si parte dalle funzioni che ospita, ragionando cercando di ottimizzare gli spazi: comincio dalle funzioni, le ottimizzo, poi li devo mettere in un ordine logico. Qual'è questo ordine logico? La sequenza, ovvio. In un Epoca dominata dalla catena di montaggio la cosa più logica da fare è disporre le funzioni, e quindi i vari ambienti, l'uno di seguito all'altro, separandoli. E' un'analogia indiretta.

Bramante, Cortile del Belvedere, Roma, 1504
ESPRESSIONE

Intendendo per espressione un concetto più ampio di quello di visione. E' un passaggio mentale e fisico diverso.
Rinascimento: Visione unitaria, abbracciata dallo sguardo, sintetica con insieme coerente. Lo strumento è la visione prospettica, che funziona bene per sistemi modulari, sintetici, mentre poco funziona per organizzare una caverna.

Van Doesburg, Composition XI, 1918
Industriale: Mondo frammentato, astratto, dinamico, interpretabile non più con la categoria della prospettiva. Ad esempio Cézanne ha bisogno di costruzioni mentali nuovi: mondo analitico, astratto, frammentario, che assume valore. Questi sistemi dinamici a cosa sono legati? Alla cinepresa e alla fotografia, ovviamente. Prima non c'erano questi strumenti, quindi gli strumenti non erano cambiati molto. Mentre ora si può guardare il mondo con occhi diversi, che filtrano le informazioni derivanti dal mondo tramite queste "nuove lenti" e il cinema. E il Bauhaus entra in questa modalità. 

Possiamo perciò notare coerenze trasversali tra le varie categorie. Ma l'ultima categoria è la più importante.

CATALIZZATORE

Gropius, Bauhaus, Dessau, 1925
Gropius, Bauhaus, Dessau, 1925
Industriale: Il Bauhaus è composta dalla sequenza di: ingresso, laboratori, aule teoriche, amministrazione sul ponte, con sala del direttore in asse con la strada. L'idea è quella che il complesso nasca da movimenti meccanici, rotatori, tipo biella, fatti di movimenti e rotazioni. La particolarità non sta nel fatto di utilizzare questi esperimenti per la prima volta, perchè prima di lui l'avevano già fatto, ma la vera novità è che qui per la prima volta le si utilizzano tutte insieme. Ancora, non è importante il fatto dal punto di vista numerativo, la qualità non deriva dall'averle utilizzate tutte insieme, ma dalla qualità con cui le mette a sistema, cioè si fanno forza l'un l'altra. Spiegandoci meglio, potremmo dire che fin qui ci sono tutti gli ingredienti, ma manca l'amalgama, quel qualcosa in più che permette di stare insieme, il sistema coesivo, che qui definiamo catalizzatore. Una cosa che li mette tutti insieme, che non li rende una semplice somma di elementi, ma li attraversa tutti rendendoli un insieme compatto. E' questa la modernità. Riportando la frase: "la modernità è quello che trasforma la crisi in valore e crea un'estetica di rottura e di cambiamento". Perchè? Perchè le innovazioni, dal punto di vista rappresentativo, sono delle grandi crisi, in quel momento specifico non si ha idea di dove andare, si brancola nel buio, non si hanno certezze. Ci si trova nel pieno del cambiamento. Ma come la stessa frase afferma "trasforma la crisi in valore" attraverso un'estetica di rottura. Qual'è quindi il catalizzatore nel Bauhaus? 
La trasparenza.
E' l'elemento catalizzatore che attraversa tutti questi elementi dandole anche espressione, e che attraversa tute quante le categorie:
- astratta per definizione;
- ha un'idea del mondo di spazialità oggettiva, costruita nelle cose e non nella rappresentazione;
nuovi valori fondamentali, come l'igiene (luce, aria, ecc...);
- richiama non un mondo chiuso, gerarchico, del potere, ma richiama l'onnicomprensivo.

Rinascimento: Il catalizzatore è la prospettiva.





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