Commento alla lezione 10 del 15-04-2015: "LA DIGITALIZZAZIONE DELLE IMMAGINI"
Che cos'è un pixel secondo noi?
Una spiegazione la si può trovare nel libro del Prof. Antonino Saggio, "Introduzione alla Rivoluzione Informatica in Architettura", nell'8° capitolo, è diversa e riguarda l’impatto
dell’informatica all’interno della ricerca architettonica contemporanea,
attraverso personaggi in cui ognuno ha un suo modo di vedere l’architettura
contemporanea. Come il mondo del pixel entra nell’architettura.
Il passaggio ulteriore è che oggi è lo schermo stesso che è
diventato tattile. Pure Negrop
Jean Nouvel, Torre Agbar, Barcellona, 2005 |
Il mondo dei pixel ha una tendenza all’interno
dell’architettura come se alcuni immagini diventano pixelate, come Jean Nouvel,
Torre Agbar, ma qui è anche intelligente, però entrando a contatto con questo
oggetto qui si riconosce che il mondo del pixel c’è, mentre nel Seagram di
Mies non si riconosce, li esiste la macchina. Cosi come il tetto del Mercato a
Barcellona, è cosi perché fatto oggi nel mondo del raster, perché la nostra
immagine mentale ha questa componente.
Individuare nella storia dell’architettura il padre
fondatore di questo modo di pensare, qual è? I campione di questo ragionamento
sono Herzog e de Meuron. Perché l’hanno cominciato a fare? Perché le loro prime
opere, ma un po’ tutte, essendosi formati in ambito svizzero, tramite Aldo
Rossi, loro operano attraverso volumetrie estremamente semplici,
stereometriche. Ma come operano? Facendo vibrare il più possibile la superficie,
piuttosto che non di tipo spaziale. Loro a un certo punto hanno interfacciato
anche il pixel, mentre in una prima fase no. Dopo hanno cominciato a lavorare
col pixel come lo stadio di Monaco, o lo stadio olimpico a Pechino è sempre un
ragionamento sulla superficie di intrecci. Ma se vogliamo capire un po’ come il
mondo del raster esista nel mondo dell’architettura e in cui rientra nella
superficie, possiamo ripercorrere Herzog e de Meuron.
Quindi nel mondo della superficie succedono tante cose, da un
certo punto di vista rappresenta di nuovo l’entrata dello schermo in
architettura in quanto macchina, meccanismo spaziale.
Herzog e de Meuron, Stadio Olimpico, Pechino, 2008 |
A una complessificazione del codice corrisponde una
complessità dell’architettura, proseguendo attraverso i cicli, passando al
mondo vettoriale, mondo dei bitmap, mondo dell’interattività, sono salti
epocali e si portano dietro conseguenze anche nell’architettura.
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